Esplorare il mondo in famiglia, trasformando ogni giorno in un’avventura e ogni luogo in una nuova casa. Marco, insieme alla compagna Felicity e alle loro due bambine, ha scelto di vivere senza confini, trovando il perfetto equilibrio tra scoperta, crescita e quotidianità. Da oltre dieci anni, il loro viaggio è fatto di emozioni, sfide e incontri straordinari che hanno cambiato per sempre il loro modo di vedere il mondo. Se hai mai sognato di mollare tutto e partire, la loro storia potrebbe essere l’ispirazione che stavi aspettando!
Potresti raccontarci brevemente chi siete e come è iniziata la vostra passione per i viaggi?
Siamo Marco e Felicity, una coppia di viaggiatori appassionati che da oltre un decennio esplorano il mondo con le nostre due figlie. L’ispirazione per raccontare le nostre esperienze di viaggio è nata durante un’avventura di otto mesi in Sud America, un viaggio che ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e ci ha spinto a condividere storie autentiche. Così, nel 2011, abbiamo creato NonSoloTuristi.it e ThinkingNomads.com, due blog dedicati ai viaggiatori indipendenti alla ricerca di destinazioni meno battute (il primo in italiano mentre thinkingnomads in inglese). Il nostro stile di viaggio unisce avventura, sostenibilità e scoperta culturale, sempre con un occhio di riguardo per le famiglie e i viaggi outdoor.
Ogni viaggio ha una storia da raccontare, ma qual è il primo ricordo che ti viene in mente quando pensi al tuo primo viaggio all’estero?
Il nostro primo viaggio “vero” è stato il round the world del 2006 (eh sì, parecchio tempo fa… il che rivela che non siamo più giovanissimi! 😄). La prima tappa è stata l’India, sulle spiagge di Goa, dove ci siamo fermati per quasi un mese. La sensazione più forte? Essere in un luogo senza dover contare i giorni che mancavano al rientro, sapendo che non saremmo tornati a casa, ma semplicemente avremmo proseguito verso la prossima destinazione. Ai tempi erano in pochi a fare questo tipo di esperienze, sopratutto stranieri e pochissimi italiani. Ora tutto è cambiato e ormai a fare questo tipo di viaggi ci sono sempre più persone.
Quando siete in viaggio, riuscite a creare una routine familiare o è più una continua scoperta che vi porta a vivere ogni giorno in modo diverso?
Sì, cerchiamo sempre di trovare un equilibrio tra scoperta e stabilità, soprattutto per il benessere delle nostre figlie. Quando viaggiamo, preferiamo fermarci in un posto per almeno un paio di settimane, in modo da immergerci davvero nell’atmosfera locale senza dover correre da una tappa all’altra. Questo ci permette di creare una sorta di routine quotidiana: troviamo un mercato dove fare la spesa, un parco o una spiaggia dove trascorrere del tempo all’aperto e magari anche un caffè o un ristorantino dove tornare più volte.

Allo stesso tempo, ogni viaggio è una continua scoperta. Anche nelle destinazioni in cui ci fermiamo più a lungo, ogni giorno porta con sé qualcosa di nuovo: un’escursione inaspettata, un incontro speciale, un piatto mai assaggiato prima. Questo mix tra stabilità e avventura è ciò che rende il nostro modo di viaggiare così speciale per noi e per le nostre figlie.
Essere sempre in movimento comporta anche qualche sacrificio. C’è mai stato un momento in cui hai sentito la mancanza di una stabilità, come una base fissa o una routine più stabile?
Assolutamente sì. Viaggiare in modo continuo è meraviglioso, ma comporta anche qualche sacrificio, soprattutto quando si tratta di stabilità e routine. Ci sono stati momenti in cui abbiamo sentito la mancanza di una base fissa, di una casa dove poter tornare dopo ogni avventura, di amici e familiari vicini, o anche solo di piccoli rituali quotidiani che danno un senso di continuità.
Quando vivevamo in Vietnam, ad esempio, ci siamo resi conto di quanto fosse bello avere un punto di riferimento, un luogo dove creare abitudini e legami più profondi. È stato un periodo che ci ha permesso di rallentare e di dare alle nostre figlie una routine più strutturata.

Oggi cerchiamo di bilanciare il desiderio di esplorare con la necessità di una certa stabilità. Abbiamo scelto di avere una casa in Inghilterra come base, dalla quale possiamo partire per i nostri viaggi e poi tornare, ritrovando un equilibrio tra avventura e quotidianità.
Quando viaggiate, ci sono attività o luoghi che scegliete appositamente per rendere l’esperienza speciale per la famiglia? Magari luoghi adatti alle vostre bambine?
Sì, assolutamente! Quando viaggiamo, cerchiamo sempre di trovare un equilibrio tra avventura, scoperta e momenti di relax, scegliendo attività e luoghi che possano rendere l’esperienza speciale per tutta la famiglia. Le nostre bambine amano stare all’aria aperta, quindi di solito optiamo per destinazioni che offrano escursioni nella natura, gite in bicicletta o esperienze a contatto con gli animali, come safari, fattorie didattiche o snorkeling in acque cristalline.
Ci piace anche immergerci nella cultura locale attraverso attività coinvolgenti: corsi di cucina per bambini, laboratori artigianali o visite a musei interattivi che rendano l’apprendimento divertente. E, ovviamente, non mancano mai le pause nei parchi giochi, nei giardini botanici o in spiagge tranquille dove possiamo rilassarci tutti insieme.
Cerchiamo sempre di adattare il viaggio ai loro ritmi, scegliendo alloggi family-friendly e lasciando spazio all’improvvisazione, perché spesso le esperienze più belle nascono proprio dagli incontri casuali e dalle piccole avventure quotidiane.
Viaggiare significa anche affrontare imprevisti e situazioni fuori dall’ordinario. C’è stata un’esperienza in particolare che vi ha messi alla prova e che ricordate ancora oggi?
Sì, viaggiare significa anche saper affrontare l’imprevisto, e nel corso degli anni ci siamo trovati più volte in situazioni che ci hanno messi alla prova. Una delle esperienze più intense è stata durante il nostro viaggio in Vietnam, quando un tifone ha colpito la regione centrale del paese mentre vivevamo a Hoi An. Ci siamo ritrovati con le strade allagate, senza elettricità per giorni e con l’impossibilità di uscire di casa. È stata una situazione che ci ha costretti a riorganizzarci in fretta, a rimanere calmi per il bene delle nostre bambine e ad affidarci alla solidarietà della comunità locale, che ci ha aiutati a superare quei giorni difficili.
Il tuo blog è diventato un punto di riferimento per molti viaggiatori. C’è qualcosa che ancora oggi ti emoziona nel raccontare le vostre esperienze?
Assolutamente sì! Nonostante gli anni passati a raccontare le nostre esperienze di viaggio, l’emozione di condividere storie autentiche non è mai svanita. Ogni volta che scrivo un nuovo articolo, rivivo quei momenti attraverso le parole e le immagini, e sapere che posso ispirare altri viaggiatori è una sensazione incredibile.
Mii emoziona soprattutto quando qualcuno ci scrive dicendo che ha seguito i nostri consigli, che ha scoperto un luogo speciale grazie a un nostro racconto o che ha trovato il coraggio di intraprendere un viaggio che sembrava impossibile. Questo scambio con la nostra community è ciò che ci motiva a continuare: non si tratta solo di raccontare dove siamo stati, ma di trasmettere emozioni, sensazioni e, soprattutto, il valore della scoperta.
Inoltre, il modo in cui viaggiamo è cambiato con il tempo—prima come coppia, poi come famiglia—e raccontare questa evoluzione, con le sfide e le gioie che comporta, rende ogni storia ancora più personale e significativa.
Guardando al futuro, immagini un cambiamento nel vostro stile di vita o pensi che il viaggio sarà sempre al centro dei vostri progetti?
Il viaggio sarà sempre una parte fondamentale della nostra vita, ma il modo in cui viaggiamo potrebbe evolversi con il tempo. Abbiamo sempre vissuto il viaggio come un’opportunità di scoperta, crescita e condivisione, e non immaginiamo di smettere di esplorare il mondo. Tuttavia, con le bambine che crescono, stiamo trovando un equilibrio tra avventura e stabilità, dando più valore a esperienze più immersive e meno frenetiche.

Ci piacerebbe continuare a viaggiare in modo sostenibile, magari trascorrendo periodi più lunghi in un unico luogo per approfondire la cultura locale, costruire connessioni più autentiche e goderci il viaggio senza fretta. Allo stesso tempo, avere una base fissa ci permette di avere un punto di riferimento dove tornare, cosa che con il tempo abbiamo imparato ad apprezzare.
Insomma, il viaggio rimarrà sempre al centro dei nostri progetti, ma il modo in cui lo vivremo continuerà ad adattarsi alle diverse fasi della nostra vita.
Per chi sogna una vita in viaggio, ma è indeciso su come iniziare, quale consiglio ti senti di dare?
Il consiglio più importante che posso dare è di iniziare senza aspettare il “momento perfetto”, perché quel momento spesso non arriva mai. Troppo spesso si rimanda per paura dell’incertezza, dei costi o delle responsabilità, ma la verità è che ci sono tanti modi diversi di viaggiare, e ognuno può trovare quello più adatto al proprio stile di vita.
Un buon punto di partenza è fare un primo passo concreto, anche piccolo: che sia un viaggio breve per testare il proprio spirito di adattamento, lavorare da remoto per un periodo, o semplicemente iniziare a risparmiare con un obiettivo chiaro in mente.

Un altro consiglio è quello di viaggiare con un’apertura mentale totale, pronti ad adattarsi e a imparare. Vivere in viaggio non significa solo visitare luoghi esotici, ma cambiare mentalità, uscire dalla propria zona di comfort e imparare a vedere il mondo con occhi diversi.
Infine, consiglio di non farsi bloccare dall’idea che servano grandi risorse economiche per iniziare. Con le giuste strategie—come lavorare mentre si viaggia, fare scambi di ospitalità o scegliere destinazioni a basso costo—è possibile trasformare il sogno in realtà più facilmente di quanto si pensi. L’importante è partire, perché da quel primo passo può nascere un’avventura straordinaria.
Puoi seguire le avventure di Marco e della sua famiglia sul Profilo IG ufficiale

Dopo un lungo percorso interiore, ho capito che la vita tradizionale non faceva più per me e ho deciso di smettere di timbrare il cartellino. Oggi sono un SEO specialist e blogger: viaggio per il mondo e racconto ciò che vedo.
Condividi questo articolo
POTRESTI LEGGERE
Gabriele: un viaggio tra avventura e crescita personale
Incontrare persone in viaggio è sempre interessante. Ho conosciuto Gabriele in un ostello a Lombok e, tra una chiacchiera e l’altra, mentre esploravamo l’isola, abbiamo…
Chiara e Mattia: una scelta di libertà spiritualità e connessione
In un mondo che spesso ci spinge verso la stabilità e la ricerca di beni materiali, ci sono persone che scelgono una strada diversa, fatta…