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Sono le 6:30 del mattino, gli occhi si aprono all’improvviso e un sorriso si disegna sul mio volto, quello di chi sa che sta per vivere una giornata straordinaria alla scoperta di un luogo sconosciuto. Nonostante l’entusiasmo, arriva puntuale il mio momento introspettivo; così decido di non saltare fuori dal letto e mi concedo ancora qualche istante per riflettere. La domanda è semplice, ma la risposta è più complessa di quello che si possa immaginare! Perché viaggiamo?
Perché si viaggia?
Ti sei mai chiesto quali sono i motivi che spingono le persone a viaggiare? Un recente sondaggio fatto dal colosso delle prenotazioni on line Booking, ha riportato che le principali motivazioni per la quale viaggiamo sono: trovare il tempo per rilassarsi, prendersi del tempo per liberare la mente, e migliorare l’umore. Ma sono emersi anche altri due importanti elementi che spingono a viaggiare: fare nuove esperienze e socializzare, più specificamente visitare posti ancora inesplorati e trascorrere del tempo con la famiglia.
Tutti motivi validissimi sia chiaro, ma dobbiamo anche ammettere che, rispetto ad altre culture, il nostro paese fatica ad accettare appieno il concetto di viaggio come arricchimento personale. Fatta eccezione per le “gite di istruzione” dove l’unico momento in cui un ragazzo viaggia per conoscere, nella vita di un italiano medio i viaggi sono quasi esclusivamente associati alle vacanze o al relax. In Argentina, Germania, Spagna e in molti altri paesi, il viaggio è considerato una condizione essenziale per la crescita personale. Molti giovani tedeschi, ad esempio, una volta terminata la scuola, prima di intraprendere la loro carriera futura, sentono la necessità di esplorare il mondo per scoprire se stessi.
Non voglio sembrare il solito critico, ma ti assicuro che nei miei viaggi, gli italiani che ho incontrato si contano nelle dita di una mano. Dormire in ostello, spostarsi con un budget ridotto o con un solo piccolo bagaglio, sono concetti ancora tabù nel nostro paese. Se ti interessa, ho scritto un articolo a tema dormire in ostello. Attenzione, non sto dicendo che noi italiani viaggiamo solo per divertimento o vacanza, ma è innegabile che siamo in netta minoranza rispetto agli altri paesi dove il viaggiò è considerato necessario per l’arricchimento personale.
Perché viaggiare è importante?
Viaggiare offre un’opportunità unica di crescita personale e sviluppo psicologico. Secondo la psicologia, l’esposizione a nuovi ambienti, culture e esperienze può favorire un cambiamento profondo nella percezione di sé e del mondo. Quando ci si confronta con realtà diverse dalla propria, si è costretti a uscire dalla propria zona di comfort, un processo che stimola l’adattamento, la flessibilità mentale e l’apertura al cambiamento.
L’esperienza di viaggio può portare alla riflessione e all’auto consapevolezza. Trovarsi in contesti nuovi, spesso imprevedibili, aiuta a conoscere meglio i propri limiti e risorse, rafforzando la resilienza. Inoltre, il contatto con persone diverse, con valori e stili di vita alternativi, può ridurre i pregiudizi, aumentare l’empatia e promuovere una visione più inclusiva e tollerante del mondo. Viaggiare arricchisce la nostra mente attraverso l’acquisizione di nuove informazioni e stimoli, contribuendo a migliorare la creatività e la capacità di problem-solving.
Viaggiare ha un impatto significativo sull’identità personale, facilitando la costruzione di un sé più ricco e complesso. Le esperienze di viaggio, infatti, vengono integrate nel nostro bagaglio di esperienze di vita, influenzando il modo in cui vediamo noi stessi e come ci relazioniamo con gli altri. Questo processo contribuisce alla crescita personale e all’espansione della nostra visione del mondo, arricchendo la nostra esistenza in modi che pochi altri tipi di esperienze possono offrire. Se non sai come affrontare un viaggio in solitaria, ti lascio un articolo che potrebbe interessarti partire da solo
Cosa ci può insegnare un viaggio?
Un viaggio può insegnarci a vivere con maggiore apertura mentale e a comprendere che il mondo è fatto di infinite sfumature, culture, e modi di pensare. Quando ci immergiamo in una nuova realtà, veniamo esposti a prospettive diverse che ci aiutano a vedere il mondo da angolazioni inaspettate. Questo ci insegna a mettere in discussione le nostre convinzioni e a sviluppare una maggiore empatia verso gli altri.
Lontano dalle nostre abitudini quotidiane, un viaggio ci sfida a uscire dalla nostra zona di comfort. Possiamo trovarci ad affrontare situazioni nuove e spesso inaspettate, come superare le barriere linguistiche, adattarsi a usanze locali o trovare soluzioni creative a piccoli problemi logistici. Queste esperienze ci rendono più resilienti e capaci di affrontare l’incertezza con spirito positivo.
Viaggiare ci permette di scoprire quanto siamo piccoli nel vasto contesto del mondo. Visitando paesaggi imponenti o antichi monumenti, possiamo sentirci parte di qualcosa di molto più grande di noi. Questo ci insegna l’umiltà e ci ricorda che esistono forze e storie al di fuori della nostra vita quotidiana che meritano rispetto e contemplazione. Il viaggio ci insegna a vivere nel presente. Quando ci troviamo in un luogo nuovo, siamo spesso più attenti e consapevoli di ciò che ci circonda. Ogni dettaglio, ogni incontro, ogni sapore diventa un’esperienza da ricordare. Questa capacità di essere presenti e apprezzare il momento può trasformarsi in una lezione preziosa per la vita di tutti i giorni, aiutandoci a trovare gioia nelle piccole cose e a valorizzare ogni istante.
Un viaggio è una scuola senza muri, che ci insegna ad aprire il cuore e mente, a superare le sfide, ad apprezzare la bellezza del mondo e a vivere pienamente il momento.
Dopo un lungo percorso interiore ho capito che la vita “tradizionale” non faceva più per me e ho deciso che avrei smesso di timbrare un cartellino. Adesso sono un SEO e copywriter che viaggia per il mondo e racconta ciò che vede.
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