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Foto di Rachel Claire via pexels

Lasciare tutto e partire: la guida per ricominciare da zero

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Questa è una di quelle rare occasioni in cui posso affermare di essere un “professionista in materia”. Ironia a parte, chi legge il blog o mi conosce sa quante volte io abbia deciso di “mollare tutto e andare via“. Nella vita ho avuto più di uno stop e di una ripartenza, o fughe, come potrebbe chiamarle qualcuno. Adesso però, ho fortunatamente capito che lasciare tutto e partire non è necessariamente una condizione definitiva. 

Perché lasciare tutto e partire?

Le motivazioni potrebbero essere praticamente infinite: il lavoro, ad esempio, può generare insoddisfazione, precarietà e poca remunerazione. Ci sono persone che tentano di scappare da una vita opprimente che non le identifica. C’è chi molla tutto per inseguire l’amore e chi, dall’altro lato del mondo, sta scappando da quell’amore. Come potremmo mai giudicare un cuore rotto?

Ci sono i sognatori, la fame di conoscenza e la voglia di evadere per scoprire cosa c’è oltre. Alle volte bisogna dar da mangiare a quella sensazione che ti attorciglia lo stomaco e ti ricorda che il mondo è un posto troppo grande per restare a guardare sull’uscio della porta.

Lasciare tutto e partire- io in aereo

Nel mio ultimo viaggio ho esplorato l’Asia per quasi un anno. La mia idea era quella di vivere un’ultima avventura così da “scaricare le batterie” e poter tornare a una vita ordinaria con la serenità mentale di aver portato a termine un progetto a cui tenevo. L’effetto però è stato l’opposto: trascorso il momento di “gioia da rientro” ho capito che in me prendeva sempre più piede (nuovamente) la voglia di andare via.

Partire per sempre o anche solo per un periodo prolungato offre la possibilità di esplorare passioni sopite, dedicarsi a progetti personali o semplicemente godersi momenti di pura scoperta senza vincoli temporali.

Staccarsi da un ambiente che ci provoca tensioni ci permette di prendere una pausa mentale e fisica necessaria per il nostro benessere. Questo non significa abbandonare tutto per sempre; anche un periodo lontano dalla propria zona di comfort può avere effetti benefici duraturi. Tornando da un lungo viaggio, ci sentiremo rigenerati e pronti ad affrontare nuove sfide con energia rinnovata. Mollare tutto e ricominciare altrove, inoltre, ci offre l’opportunità unica di ridefinire chi siamo e cosa vogliamo dalla nostra intera esistenza.

Come mollare tutto e cambiare vita?

Inutile girarci intorno: partire e cambiare vita è un concetto bello da sognare ma parecchio complicato da mettere in atto. Il lavoro, gli amori, la famiglia e gli affetti: le motivazioni per restare potrebbero sembrare mille o più. Se a queste aggiungiamo la paura per l’ignoto o magari non siamo persone “predisposte al viaggio”, allora potremmo non mettere mai piede fuori dalla porta di casa.

C’è stata però una cosa che più su tutte mi ha aiutato quando ho finalmente deciso di chiudere la valigia. Mi sono semplicemente chiesto: perché dovrebbe essere per sempre? Cosa mi impedisce di ritornare qualora le cose non dovessero starmi bene?

Lasciare tutto e partire

Una delle mie più grandi paure, oltre a quella di abbandonare i miei affetti, è sempre stata quella di non trovare più un lavoro che mi permettesse di vivere dignitosamente. Pensavo di non essere più così “giovane” da potermi rimettere in gioco e se le cose fossero andate male addio pensione. Sembrerà stupido, ma io faccio parte di quella generazione alla quale è stata inculcata l’idea che il posto fisso è la cosa più importante della vita!

Cosa è cambiato da allora? Adesso non ho paura di andare via perché so che esistono centinaia di possibilità. Ovunque ti troverai ci sarà sempre un posto nel mondo pronto ad accoglierti. Il lavoro? Ho cambiato totalmente modo di ragionare e ho imparato ad ascoltare il cuore. Non sono ricco e forse non avrò mai una pensione, ma sono diventato libero e padrone del mio tempo.

A mio avviso, mollare tutto e partire, non deve essere visto come un atto di ribellione contro le convenzioni sociali, ma piuttosto, un qualcosa che ognuno di noi dovrebbe provare almeno una volta nella vita. Un viaggio interiore alla ricerca del proprio io. Per chi ha il coraggio di fare questo passo, le ricompense possono essere inestimabili e sono certo che la vita stessa ne uscirà profondamente arricchita

Superare la paura e gli ostacoli

Decidere di mollare tutto e viaggiare non è semplice; La prima sfida è spesso quella mentale: il timore dell’ignoto, la paura di fallire, le preoccupazioni legate alla sicurezza economica o alla famiglia possono frenare anche i più determinati.  

Se quello che ti fa più paura è l’insicurezza economica potresti valutare l’idea di svolgere un lavoro da remoto. Viviamo appieno nell’era della digitalizzazione e il nomadismo digitale è una pratica ben consolidata. (se ti interessa la vita da remoto a questo link trovi un articolo che potrebbe fare al caso tuo). Diventare un nomade potrebbe avere più effetti positivi. Lasciare tutto e partire risulterebbe più facile perché con te avresti sempre la certezza di un lavoro e di conseguenza un’entrata economica.

Nomade digitale in Sri Lanka

Lasciare amici e famiglia può essere emotivamente difficile, in questo caso però ci viene in aiuto la tecnologia. Sono davvero poche le parti del mondo dove non esiste una connessione a internet, e a meno che la tua idea non sia quella di sparire dalla faccia della terra, quando la nostalgia incombe, potresti sempre avviare una video chiamata dal tuo smartphone e raggiungere virtualmente i tuoi cari. (senza parlare di foto video chat e quant’altro) Certo, non sarà come essere al loro fianco, ma ricorda che una volta sarebbe stato impossibile fare anche solo una telefonata.

Se le tue paure sono di tipo “organizzativo” è giusto dirti che esiste un applicazioni smartphone praticamente per ogni cosa. Devi prenotare un hotel o prendere un aereo, consultare una cartina, leggere le recensioni di un luogo o avere informazioni su una città. Nell’era della tecnologia anche quando si tratta di lasciare tutto e partire la praticità resta comunque a portata di pollice. Se questo ancora non dovesse essere sufficiente, possono venirti in aiuto agenzie di viaggio, forum e chat con altri viaggiatori, dove ti assicuro è possibile recuperare qualunque altro tipo di informazioni.

Avere il coraggio di cambiare

Partire e lasciare tutto richiede certamente un po’ di coraggio, tuttavia, superati i primi ostacoli, i benefici saranno enormi. Sono certo che questa esperienza si trasformerà presto in un’occasione per riflettere su ciò che conta davvero nella vita, aiutandoti a orientare obiettivi e priorità.

Lasciare tutto e partire - io in uno sleeper bus

Adesso vorrei darti qualche piccolo consiglio che nel mio caso è stato davvero utile e mi ha aiutato a capire cosa stavo cercando, senza la necessità di volare dall’altro lato del mondo, almeno no nell’ immediato. Come prima cosa: prova ad accogliere le emozioni, impara ad ascoltarti, prenditi del tempo per te e fallo senza fretta. Se necessario chiedi aiuto, non c’è nulla di male nel mostrarsi fragili o in difficoltà.

Concentrati su cosa sai che non cambierà se resti fermo. Chiediti perché avverti l’urgenza di andar via. Fatti sempre delle domande e ricorda: il cambiamento più grande è quello che avviene dentro noi stessi!

Voglio concludere con una frase che ho letto in muro qualche tempo fa in uno dei miei viaggi, non so se è riconducibile a un personaggio di spicco, ma ciò che mi ha colpito è la grandezza della sua semplicità, e credo che in questo articolo si sposi davvero bene. La frase diceva: e se cado? E se voli? 

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Questo articolo ha 2 commenti

  1. Soraya

    Ho letto questo articolo e già dalle prime righe mi ha presa, l’ho trovato davvero molto bello e interessante!
    E si, la frase finale si sposa davvero bene con il testo dell’articolo.

    Complimenti Andrea!
    Continuerò a leggerti

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