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Dormire in ostello: consigli per un’esperienza unica

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La mia prima notte in ostello fu per una questione puramente economica. Viaggiavo da qualche mese e il Natale era alle porte. Con l’arrivo delle festività, gli hotel e i vari affittacamere avevano iniziato ad aumentare i prezzi. Ed io ovviamente non riuscivo a sostenere le spese

Allora la decisione si basava su due semplici punti: o ridurre drasticamente i mesi di viaggio e continuare a stare in hotel, o farsi un po’ di coraggio e decidere di andare a dormire in ostello.

Ho sempre vissuto il dormire come una questione molto intima. Avevo paura che, con della gente intorno, non sarei stato in grado di chiudere occhio. Avevo paura dei rumori o di poter incrociare qualcuno mentre andavo al bagno. Sia chiaro: questi pensieri li ho sempre fatti dal comodo letto king size della mia stanza. Oggi però ringrazio quei pochi spicci, perché credo che non ci fu scelta più azzeccata. se stai cercando consigli su come dormire in ostello, allora sei nel posto giusto!

Uno stereotipo del passato

Quando ero piccolo, il nome che sentivo era “ostello della gioventù”, come se a dormirci ci fossero solo dei ragazzi squattrinati che non potevano permettersi qualcosa di meglio. Erano additati come luoghi sporchi e poco sicuri, fatti per gente “alternativa”.

Sala centrale del Nonze hostel a Pattaya

Io però ho conosciuto una realtà parecchio diversa. Certamente esistono anche ostelli dove è necessario fare un po’ più di attenzione. Ma generalmente ho vissuto posti moderni, strutture all’avanguardia capaci di accogliere viaggiatori da tutto il mondo. In alcuni casi, delle vere e proprie esperienze dentro l’esperienza di viaggio.

Ostelli a capsule, forniti di ogni tecnologia. Ostelli ricavati dai bunker navali, dentro le foreste o ancora in una palafitta in riva al mare. Linee internet potenti, sale per coworking, aree relax e aree gioco. Alcune strutture mettono a disposizione la cucina e questa, oltre a diventare fonte di risparmio, ci dà la possibilità di provare piatti da tutto il mondo preparati da altri viaggiatori.

Alle volte, in alcune strutture è usanza cenare tutti assieme; a cucinare, di solito, è il proprietario o altra gente del luogo, così da far provare “alla casa” la cucina locale.

Che differenza c’è tra un hotel e un ostello?

La principale differenza tra un ostello e un hotel risiede nel tipo di alloggio e nell’atmosfera che offrono. Gli ostelli tendono a essere strutture più economiche, il più delle volte caratterizzati da dormitori, dove i viaggiatori possono affittare un letto e condividere spazi comuni come cucine, bagni e aree relax. Questa configurazione favorisce l’interazione sociale tra gli ospiti, rendendo gli ostelli particolarmente popolari tra i backpacker.

Al contrario, gli hotel offrono generalmente stanze private e servizi più esclusivi, come reception 24 ore su 24, servizio in camera e strutture aggiuntive come piscine e ristoranti. Gli hotel sono concepiti con l’idea di attrarre una clientela molto più ampia, che può includere famiglie e viaggiatori d’affari, e possono variare notevolmente in termini di prezzo e qualità. In sintesi, mentre gli ostelli sono più orientati alla socializzazione e all’economia, gli hotel offrono maggiore privacy e comfort, ma a un prezzo tendenzialmente più elevato.

Imparare a condividere

Ogni struttura ha ovviamente le sue impostazioni e le sue regole. Esistono ostelli con dormitori separati per uomini e donne. Altri, invece, hanno il bagno in comune; in alcuni è permesso fumare, in altri bisogna essere in stanza entro una certa ora. Tutte informazioni che trovi su una brochure all’ingresso o che ti vengono fornite al momento dell’check-in.

ostello a Lamai- Thailandia

Quello che però non ti viene detto sono le regole non scritte. Quelle che si imparano frequentando gli ostelli e si apprezzano con il tempo. Una su tutte, la condivisione. Inizialmente, imparare a condividere gli spazi e la propria intimità non è facile.

Magari per chi, come me, era abituato a dormire in una stanza di hotel potrebbe essere una questione difficile da accettare. Eppure, una volta rotto il ghiaccio, sono sicuro che sarà impossibile tornare indietro.

Per chi viaggia da solo, quei rumori di sottofondo diventano necessari. Dormire in ostello vuol dire condividere la tavola per la colazione, il caffè al mattino o il sorriso di un estraneo che scende per le scale. Le chiacchiere alla sera prima di andare a dormire. Gli ostelli sono frequentati per la maggior parte da viaggiatori o vacanzieri solitari.

Veri e propri esploratori. Persone capaci, più di chiunque altro, di darti informazioni preziose sui posti da visitare, dove mangiare, come evitare le trappole per turisti e risparmiare qualche soldo. Chi viaggia per ostelli sa quanto sia indispensabile condividere attimi, sogni e idee.

Perché gli italiani non viaggiano in ostello?

Senza tanti giri di parole, credo che da parte di noi italiani ci sia ancora molto pregiudizio. Ho viaggiato tanto per ostelli e ad oggi non riesco a immaginare un viaggio senza passarci almeno qualche notte. Eppure, in questi anni, gli italiani che ho incontrato si contano sulle dita di una mano.

Vista sui dormitori ostello di Nha Trang, in Vietnam

Una volta, tramite i miei canali social, feci questa domanda: “Perché gli italiani non viaggiano in ostello?” Provocatoria, certo; sono sicuro che gli italiani viaggiano in ostello, ma sono in netta minoranza rispetto ad altre realtà dove condividere è alla base del viaggio. Dove condividere è il viaggio.

Qualcuno mi rispose dicendomi che siamo troppo schizzinosi. Altri, invece, che non abbiamo la “mentalità adatta”. Qualcun altro che viviamo con la puzza sotto il naso o che non abbiamo bisogno di risparmiare quando si tratta di “vacanze”.

Io credo che sia una questione principalmente culturale. In Italia, rispetto ad altri paesi come la Germania, la Spagna o l’Argentina, non siamo abituati a dormire in ostello, né tantomeno intraprendere viaggi per ostelli; non siamo capaci di accettare che viaggiare sia una parte fondamentale della vita.

se stai pensando a un viaggio in solitaria, o vuoi approfondire il tema viaggiare da soli, ho scritto un articolo che potrebbe interessarti sul partire da solo

Che servizi offre un ostello?

Un ostello offre principalmente servizi di alloggio a prezzi parecchio accessibili, solitamente in camere condivise o private. Gli ospiti possono usufruire di spazi comuni come cucine attrezzate, palestre, piscine, aree relax e, spesso, anche terrazze o giardini. In molti casi, gli ostelli organizzano eventi sociali e attività per favorire l’interazione tra i viaggiatori, come tour della città o serate a tema.

dormire in ostello: Vista interna di un ostello a Nha Trang in Vietnam

Alcuni ostelli mettono a disposizione servizi extra come il noleggio di biciclette, connessione Wi-Fi gratuita, colazioni incluse o a pagamento e, a volte, anche reception aperte 24 ore su 24 per agevolare il check-in e il check-out flessibile.

Cosa non fare in ostello?

Quando soggiorni in un ostello, è importante seguire alcune buone pratiche per garantire un’esperienza positiva per te e per gli altri ospiti. Prima di tutto, evita di essere rumoroso, specialmente durante le ore notturne, poiché molti potrebbero cercare di riposare.

Ricorda di rispettare gli spazi comuni: non lasciare i tuoi effetti personali sparsi in cucina o in altre aree condivise. È fondamentale mantenere pulito il tuo spazio; quindi, evita di lasciare rifiuti o cibo in giro. Inoltre, fai attenzione a non occupare più posti letto di quanti ne hai prenotati, poiché ciò potrebbe infastidire altri viaggiatori. Infine, rispetta la privacy degli altri ospiti e non intrufolarti nelle loro cose. Seguendo queste semplici linee guida, potrai contribuire a creare un ambiente accogliente e amichevole per tutti.

Dormire in ostello: consigli pratici

Adesso, se sei pronto a passare la tua prima notte in ostello o semplicemente ti piace condividere idee e informazioni, a seguire troverai una serie di consigli che, nel corso del tempo, mi sono tornati davvero utili e in molti casi possono fare la differenza.

Prima di prenotare, leggi attentamente le recensioni degli altri viaggiatori, soprattutto quelle negative (se tutti si lamentano della stessa cosa, allora ci sarà un fondo di verità). Io uso spesso Hostelworld, ma vanno bene anche Agoda e Booking.

Porta con te un lucchetto. Gli ostelli generalmente hanno armadietti, ma il più delle volte il lucchetto si deve acquistare o noleggiare. Stessa cosa per il telo da bagno: in alcuni posti è in dotazione, in altri invece chiedono una caparra o non ne hanno per nulla.

Esterno del secret garden - Vietnam - Danang

Come per gli hotel, esistono ostelli puliti e quelli meno; il mio consiglio è di avere sempre con te un sacco lenzuolo così da poterlo sistemare all’occorrenza sopra il materasso. Il gel igienizzante può essere utile. Tappi per le orecchie, se soffri il baccano (non è detto che ce ne sia), e magari una mascherina per gli occhi in caso di troppa luce. Usa le cuffie se vuoi stare al telefono o ascoltare musica.

dormire in ostello vuol dire anche essere educato e gentile, non avere preconcetti, non avere paura di parlare con gli sconosciuti, di condividere un pasto o il dentifricio. Non ti isolare, sii tollerante e, soprattutto, ricorda: sei un viaggiatore, ma anche un ospite.

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