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Come viaggiare per ritrovare se stessi?

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I mass media ci indicano come la generazione più stressata di sempre. Costantemente di fretta. Quelli che lavorano troppo o che un lavoro non lo hanno. Capaci di sacrificare la propria salute mentale pur di assicurarsi una paga. Perennemente insoddisfatti e che troppo spesso provano gli effetti della parola burnout.

Pessimismo a parte, esiste un lato positivo in tutto ciò, infatti, siamo anche conosciuti come la generazione dei viaggi. La generazione che ha riscoperto nel viaggio non solo una forma di vacanza o divertimento. Siamo quelli che delle partenze ne fanno un mantra per staccare la spina, migliorarsi e riscoprirsi. Ma è davvero possibile viaggiare per ritrovare se stessi?

Cosa vuol dire viaggiare per ritrovare se stessi?

Quante volte avrai sentito la frase: quel viaggio mi ha cambiato la vita! O ancora, dopo quel viaggio non sono più stato lo stesso! ti sei mai chiesto cosa succede effettivamente quando viaggiamo? Secondo la scienza i viaggi ci mettono in condizioni di riconfigurare il nostro cervello. Questo perché ci apriamo alla possibilità di incontrare nuove persone e di conseguenza, di aprire la mente a culture che prima non conoscevamo.

Vista su Katmandu

Andare in un posto sconosciuto può farci provare emozioni contrastanti, come ad esempio la felicità della scoperta, ma anche la paura dell’ignoto e verso ciò che non conosciamo. Tutto questo è un modo unico per conoscere e rafforzare le nostre emozioni, capace di farci mettere in discussione. Vedere le cose da un punto di vista diverso, conoscere persone e confrontarsi, ci dà modo di imparare e diversificare, anche se non condividiamo.

Qualora decidessimo di affrontare il nostro viaggio da soli le sensazioni sarebbero amplificate dalla consapevolezza della singolarità. Nel viaggio in solitaria, infatti, il nostro io torna al centro di tutto e siamo obbligati ad abbandonare la nostra zona di confort. Se ti interessa a questo link trovi un articolo che parla dei viaggi in solitaria 

Dove andare per ritrovare se stessi?

Esistono dei luoghi che da molti vengono definite “zen”, capaci di predisporci alla pace e con un pò di fortuna possono aiutarci a ritrovare il nostro io interiore. Evito di fare liste interminabili e ti riporterò solo le mete più conosciute o che ho visitato di persona.

Cerimonia funebre Varanasi

l’India è certamente uno dei paesi più famosi quanto si tratta di viaggiare per riscoprirsi. Oltre al richiamo del Gange e dei Gath di Varanasi (dove avviene la cerimonia funebre). Il popolo indiano è famoso per la sua cultura millenaria che si divide tra spiritualità, preghiere, misticismo e yoga. A mio avviso, una volta superato lo scoglio culturale, l’India si dimostra essere uno dei paesi più affascinanti per la scoperta di noi stessi. 

Il Tirta Empul a Bali

Bali è con ogni probabilità il luogo più conosciuto al mondo quando si decide di rimettersi in gioco. Fin dai primi anni settanta la perla d’Indonesia è conosciuta come una terra mistica, dedita allo yoga e alla spiritualità. L’aria che si respira per le sue strade è quasi surreale, capace di mettere di buon umore anche un agnostico come me. Tra canti e danze sacre Bali si conquista un gradino sul podio per tutte quelle persone che vogliono iniziare un percorso interiore.

Piccolo stupa a Kathmandu

Il Nepal è il luogo che non ti aspetti. Passeggiare per le vie di Thamel è un’esperienza incredibile. Kathmandu offre uno spaccato di vita straordinario che non si è piegata totalmente al turismo straniero. Tra le sue vie, infatti, è facile scoprire piccoli templi, stupa, monasteri e gente in preghiera. Il paese delle mille divinità offre un mix tra arte, spiritualità e cultura millenaria, il tutto condito dall’ energia delle vette himalayane. Il Nepal è un paese pacato e tranquillo, capace di accogliere chiunque abbia la necessità di ritrovarsi o riscoprirsi.

Viaggiare per ritrovare se stessi in Italia

Qualora il tempo a nostra disposizione non fosse molto, o non fossimo inclini allo spostamento, è giusto ricordare che anche il bel paese vanta parecchi luoghi adatti alla scoperta di noi stessi.

La prima a venirmi in mente è la via Francigena, scelta da molti non solo per essere uno dei cammini più famosi in Italia, ma anche per le sue wibes che lo rendono un luogo zen capace di metterci in condizioni di ascoltarci e di passare del tempo in compagnia del nostro io interiore. Restando in tema di cammini è giusto citare la via degli Dei, trekking che collega le città di Bologna e Firenze passando attraverso gli Appennini.

In provincia di Pisa troviamo l’Istituto Lama Tzong Khapa, centro buddista tibetano tra i più famosi in Europa. Meditazione, filosofia, psicologia e ricerca interiore sono alla base di questo splendido plesso immerso nelle colline toscane.

Assisi è forse uno dei borghi più famosi d’Italia e patrimonio UNESCO. Situato tra le colline dell’Umbria la basilica di S. Francesco è da sempre meta per tutte quelle persone che cercano la serenità interiore. Se sei interessato alla sua storia a questo link troverai molte info utili.

Spostandoci in Sicilia, ad Agrigento, possiamo trovare il teatro Andromeda. Questa volta non voglio descriverti nulla e ti riporto una frase del FAIIl a cui tengo molto e che riassume perfettamente tutto: Il Teatro Andromeda non è solo un luogo, è l’energia della Terra Sicana che sceglie un uomo per esternarsi e raccontarsi al mondo. 

Come riuscire a ritrovare se stessi?

Voglio concludere questo articolo con un concetto che per me è stato di vitale importanza e che potrebbe risultare un po’ strano in un blog dove il tema principale è il viaggio, ma sono convinto che non sia necessario viaggiare per ritrovare se stessi. Certo, il viaggio, vissuto come “esperienza”, resta un veicolatore di emozioni capace di predisporci al meglio se stiamo cercando il nostro io interiore.

Prima però di avventurarci in una frettolosa partenza mi sento di darti un ultimo consiglio che nel mio caso ha fatto davvero la differenza.

Come prima cosa: dedicati del tempo. Stacca la spina anche solo per qualche ora ed evita di farti inghiottire dalla frenesia quotidiana. Non importa se sul divano di casa o in un bosco, ritagliarsi del tempo è di vitale importanza e ci mette in condizioni di poterci ascoltare. Prova cose nuove, piccoli gesti quotidiani che prima non ti saresti mai sognato di fare. Prova a spegnere la mente e a dare priorità al cuore. Essere introspettivi è un passaggio chiave verso la libertà.

Chiediti per chi o cosa stai facendo quella determinata azione, perché questa necessita? Stai tentando di dimostrare qualcosa a qualcuno o lo stai facendo per te? Ricorda: il viaggio più bello non è lontano da casa, ma prende vita quando cominciamo a guardarci dentro.

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