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Chi è la Kumari Devi: la Dea vivente del Nepal?

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Chi legge questo blog sa quanto io sia affascinato dal Nepal e dal suo popolo. Nel mio ultimo viaggio ho dedicato un intero mese alla scoperta di Kathmandu è della sua leggendaria valle. Il paese delle mille divinità è un mix tra arte, storia e cultura millenaria che pare fondersi perfettamente con l’aria delle vette Himalayane. (Se ti può interessare a questo link trovi un articolo che ti racconta del Nepal)

Tra le di tradizioni che ho avuto modo scoprire c’è ne stata una che più su tutte mi ha profondamente toccato e mi ha fatto riflettere sull’essenza del popolo nepalese.

Chi è la Dea Kumari?

La figura della Kumari, conosciuta anche come Kumari Devi, o Dea bambina è una delle tradizioni più affascinanti e complesse del Nepal. Questa antica pratica vede la selezione di una giovane ragazza, spesso in età prepuberale, che viene venerata come incarnazione della dea Taleju Bhawani. La Kumari è considerata un’entità divina fino a quando non raggiunge la pubertà, momento in cui si ritiene che la dea abbia lasciato il suo corpo. 

La selezione della Kumari è un processo rigoroso e meticoloso, gestito principalmente dai sacerdoti di diverse caste e da astrologi reali. Le candidate devono rispettare una serie di criteri fisici, psicologici e astrologici estremamente stringenti. Una volta selezionata, la Dea viene trasferita in un palazzo apposito chiamato “Kumari Ghar”, situato nel cuore di Kathmandu, dove parteciperà a vari rituali e cerimonie.

Palazzo Kumari Ghar a Kathmandu
Fotografia di Mehmet Turgut Kirkgoz via Pexels

Nonostante i tempi moderni abbiano portato alcuni cambiamenti nelle pratiche associate alla Kumari, l’essenza di questa tradizione rimane intatta e radicata nella storia del paese.

Le festività principali in cui la De bambina gioca un ruolo cruciale includono l’Indra Jatra e il Dashain, due delle celebrazioni più importanti del calendario nepalese. Durante queste occasioni, viene portata in processione su un carro attraverso le strade di Kathmandu, benedicendo i fedeli con la sua presenza divina.

La figura della Kumari Devi rimane una delle manifestazioni più straordinarie della devozione religiosa e culturale del Nepal. Nonostante le sfide moderne, questa tradizione continua ad attrarre l’interesse di molti, fungendo da ponte tra passato e presente nella cultura nepalese.

Come si diventa Dea Kumari?

La Dea Kumari viene scelta tra le bambine della comunità Newar di Kathmandu, generalmente tra i quattro e i sette anni. Questo processo inizia con una serie di criteri fisici molto specifici: la bambina deve appartenere alla casta Shakya, una delle più alte caste buddiste, e deve possedere trentadue caratteristiche fisiche perfette, che includono qualità come occhi a forma di petalo di loto, denti senza difetti e pelle senza macchie. Una volta individuate le candidate potenziali, esse devono superare una serie di prove rituali e psicologiche.

Durante una delle prove più conosciute chiamata “Bel Bibaha”, la bambina deve passare una notte in una stanza buia con teste mozzate di animali sacrificati per dimostrare il suo coraggio e la sua calma sotto pressione. Questa prova è pensata per assicurarsi che la futura Kumari Devi non abbia paura del sangue o della morte. In seguito, le candidate vengono sottoposte a un esame astrologico per verificare se il loro tema natale sia conforme a quello richiesto per diventare una divinità vivente.

Successivamente, i sacerdoti eseguono vari riti per confermare la loro idoneità spirituale. Una volta completato questo processo selettivo, la bambina scelta viene ufficialmente dichiarata Dea Kumari durante una cerimonia solenne. Da quel momento in poi, vive nel Kumari Ghar, il palazzo della Kumari a Kathmandu, dove riceve visite da devoti che cercano le sue benedizioni. La sua vita quotidiana cambia drasticamente: non può uscire dal palazzo se non in occasioni rituali specifiche e viene accudita da assistenti dedicati.

Caratteristiche

La selezione della Dea Kumari è un processo molto complesso che richiede il rispetto di numerosi criteri specifici. Queste caratteristiche sono essenziali per garantire che la prescelta possa incarnare la divinità vivente con tutta la sua purezza e sacralità. Innanzitutto, la futura Dea Kumari deve appartenere alla casta Shakya del clan Newar, una comunità di orafi di Kathmandu. Questo requisito è fondamentale poiché si ritiene che solo una bambina di questa stirpe possa avere le qualità spirituali necessarie.

La bambina deve presentare una serie di caratteristiche fisiche perfette. Queste includono pelle liscia senza macchie o cicatrici, denti perfetti e occhi grandi e luminosi. Anche i capelli devono essere neri e lucenti. La perfezione fisica è considerata una riflessione della purezza interiore e della divinità. Oltre all’aspetto fisico, la futura Dea deve dimostrare una personalità coraggiosa e serena.

Dea Kumari
Fotografia di Mehmet Turgut Kirkgoz via Pexels

Durante il processo di selezione, le candidate vengono sottoposte a prove che possono spaventare altre bambine, come ad esempio potrebbero dover stare in una stanza buia piena di teste di animali sacrificati senza mostrare segni di paura. Questa prova serve a dimostrare che la bambina possiede il coraggio necessario per affrontare le responsabilità divine.

La salute impeccabile è vista come un segno della benevolenza divina e dell’idoneità a rappresentare la dea Taleju. Un’altra caratteristica importante è l’intelligenza e la capacità di apprendimento. La Kumari, infatti, deve essere in grado di memorizzare preghiere e rituali complessi, oltre a comprendere il significato delle cerimonie religiose in cui parteciperà.

Queste caratteristiche non solo garantiscono l’idoneità della bambina a diventare una Kumari, ma assicurano anche il mantenimento delle tradizioni culturali e religiose legate a questa figura unica nel panorama spirituale del Nepal.

Che fine fanno le Kumari?

La carica di Dea Kumari termina con l’inizio della pubertà, momento in cui si ritiene che la divinità lasci il suo corpo. A questo punto, viene avviata nuovamente la procedura di selezione per trovare una nuova Dea. L’ex-Kumari ritorna alla vita normale e non con poche difficoltà considerando gli anni trascorsi in isolamento religioso. Questo processo garantisce che solo le bambine più adatte dal punto di vista fisico, psicologico e spirituale possano assumere il ruolo sacro di Dea Vivente del Nepal.

Per altre informazioni sul Nepal e sulle Kumari ti lascio un link che ti riporta al sito del turismo nepalese

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